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Tumore polmone

Tumore al polmone non-a-piccole cellule ALK-positivo: Alectinib, un inibitore di ALK, arresta la progressione della malattia per più di un anno


Nel corso del Congresso dell'ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) lo studio clinico di fase III ALEX ha mostrato che nel carcinoma del polmone non-a-piccole cellule con mutazione del gene ALK, l’utilizzo di Alectinib ( Alecensa ) ha arrestato la progressione della malattia per più di un anno, con meno effetti collaterali rispetto al trattamento standard.

Il tumore del polmone non-a-piccole cellule ALK-positivo rappresenta circa il 5% di tutti i tumore del polmone. In Italia, a fronte di 40mila nuovi casi l’anno, 1000 pazienti hanno un cancro del polmone Alk-positivo.

Il tumore con riarrangiamento del gene ALK è una forma aggressiva, che colpisce giovani non-fumatori.

ALEX è il primo studio internazionale a mettere a confronto il più innovativo fra gli inibitori del gene ALK, Alectinib, con il farmaco finora utilizzato, Crizotinib ( Xalkori ).

Lo studio ALEX ha riguardato 303 pazienti con tumore polmonare ALK-positivo in stadio IIIB-IV; nessun paziente era stato trattato in precedenza con altri farmaci.
Alectinib si è dimostrato in grado di ridurre la progressione del tumore e la mortalità del 53% in più rispetto a Crizotinib, prolungando di ulteriori 15 mesi la sopravvivenza media dei pazienti prima della progressione del tumore ( la progressione libera da malattia è stata di 25.7 mesi con Alectinib, rispetto ai 10.4 mesi ottenuta con Crizotinib ).

Inoltre, Alectinib, ha dimostrato di essere più efficace di Crizotinib nel prevenire le metastasi cerebrali, per la migliore penetrazione nel cervello.
Dopo 12 mesi di trattamento le metastasi cerebrali erano presenti in appena il 9% dei pazienti trattati con Alectinib, contro il 41% di quelli trattati con Crizotinib.

Le reazioni avverse più frequenti con Alectinib sono state: fatigue, stipsi, dolori muscolari ed edemi.
Crizotinib invece causa prevalentemente disturbi gastro-intestinali e aumento delle transaminasi epatiche. ( Xagena2017 )

Fonte: ASCO - American Society of Clinical Oncology, 2017

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