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OncoPneumologia

Analisi prospettica dei marcatori molecolari per EGFR e KRAS da uno studio su terapia di mantenimento con Erlotinib nel carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in stadio avanzato


Lo studio di fase III, randomizzato e controllato con placebo, SATURN BO18192 ( Sequential Tarceva in Unresectable NSCLC ) ha mostrato che la terapia di mantenimento con Erlotinib ( Tarceva ) aumenta la sopravvivenza libera da progressione e la sopravvivenza generale in pazienti con carcinoma del polmone non-a-piccole cellule in stadio avanzato con malattia non-progressiva dopo la chemioterapia di prima linea con Platino.

Prima di iniziare la terapia di prima linea sono stati raccolti campioni diagnostici dei tumori e sono stati analizzati per espressione della proteina EGFR ( recettore del fattore di crescita epidermico ) mediante immunoistochimica, numero di copie del gene EGFR mediante ibridazione a fluorescenza in situ ( FISH ), e mutazioni in EGFR e KRAS mediante sequenziamento del DNA.

È stato valutato nel sangue un polimorfismo di EGFR con ripetizione di sequenza semplice CA nell’introne 1 ( CA-SSR1 ).

I campioni tumorali sono stati ottenuti da tutti gli 889 pazienti randomizzati.

L’esame immunoistochimico di EGFR, il test FISH su EGFR, la mutazione nel gene KRAS e lo status di lunghezza della ripetizione CA-SSR1 di EGFR non sono risultati predittivi dell’efficacia di Erlotinib.

Un marcato effetto predittivo sulla sopravvivenza libera da progressione di Erlotinib rispetto a placebo è stato osservato nel sottogruppo con mutazioni in EGFR ( hazard ratio [ HR ], 0.10; P inferiore a 0.001 ).

Benefici significativi sulla sopravvivenza libera da progressione sono stati inoltre osservati con Erlotinib nel sottogruppo con EGFR wild-type ( HR=0.78; P=0.0185 ).

Lo status di mutazione nel gene KRAS è risultato essere un fattore prognostico negativo significativo per la sopravvivenza libera da progressione.

In conclusione, questo ampio studio prospettico sui biomarcatori ha mostrato che i pazienti con mutazioni attivanti in EGFR traggono il maggiore beneficio dalla terapia di mantenimento con Erlotinib in termini di sopravvivenza libera da progressione.
Nessun altro biomarcatore è risultato predittivo degli esiti con Erlotinib, nonostante lo studio non avesse la potenza per valutare gli esiti clinici in sottogruppi di biomarcatori diversi da EGFR positivo in immunoistochimica [ corretti ].
Le mutazioni in KRAS sono risultate prognostiche per la riduzione della sopravvivenza libera da progressione.
Lo studio ha dimostrato che è possibile effettuare una raccolta prospettica di tessuti per l’analisi dei biomarcatori nel tumore polmonare non-a-piccole cellule. ( Xagena2011 )

Brugger W et al, J Clin Oncol 2011; 29: 4113-4120


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