Il recettore del fattore di crescita epidermico umano 3 ( HER3 ) è ampiamente espresso nel tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) ed è il bersaglio di Patritumab deruxtecan ( HER3-DXd ), un coniugato anticorpo-farmaco costituito da un anticorpo HER3 legato a un payload inibitore della topoisomerasi I tramite un linker scindibile basato su tetrapeptide.
U31402-A-U102 è uno studio di fase I in corso su Patritumab deruxtecan in pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule avanzato.
I pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule con mutazione del recettore del fattore di crescita epidermico ( EGFR ) che è progredito dopo inibitore della tirosina chinasi di EGFR ( TKI ) e chemioterapia a base di Platino ( PBC ) che hanno ricevuto Patritumab deruxtecan 5.6 mg/kg per via endovenosa una volta ogni 3 settimane, hanno presentato un tasso di risposta obiettiva confermata ( cORR ) del 39%.
E' stata presentata la sopravvivenza globale ( OS ) mediana con follow-up esteso in una popolazione più ampia di pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule con mutazione EGFR e un'analisi esplorativa in quelli con alterazioni genomiche acquisite potenzialmente associate a resistenza a Patritumab deruxtecan.
La sicurezza è stata valutata nei pazienti affetti da tumore al polmone non-a-piccole cellule con mutazione EGFR precedentemente trattati con inibitori tirosinchinasici di EGFR che hanno ricevuto Patritumab deruxtecan 5.6 mg/kg; l'efficacia è stata valutata nei pazienti che erano stati anche sottoposti a precedente chemioterapia a base di Platino
Nella popolazione di sicurezza ( N=102 ), la durata mediana del trattamento è stata di 5-5 mesi.
Eventi avversi di grado superiore o uguale a 3 si sono verificati nel 76.5% dei pazienti; il profilo di sicurezza complessivo è stato coerente con i report precedenti.
In 78/102 pazienti che avevano precedentemente ricevuto inibitori tirosin-chinasici di EGFR di terza generazione e chemioterapia a base di Platino, il tasso di risposta obiettiva confermata mediante revisione centrale indipendente in cieco secondo i criteri RECIST versione 1.1 è stato del 41.0%, la sopravvivenza libera da progressione mediana è stata di 6.4 mesi e la sopravvivenza globale mediana è stata di 16.2 mesi.
I pazienti presentavano diversi meccanismi di resistenza a EGFR TKI al basale. Alla progressione del tumore, sono state identificate mutazioni acquisite in ERBB3 e TOP1 che potevano conferire resistenza a Patritumab deruxtecan.
Nei pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule con EGFR-mutato sottoposti a terapia con inibitore tirosinchinasico di EGFR e chemioterapia a base di Platino, il trattamento con Patritumab deruxtecan è risultato associato a una sopravvivenza globale clinicamente significativa.
La caratterizzazione del biomarcatore tumorale ha compreso la prima descrizione di potenziali meccanismi di resistenza alla terapia con Patritumab deruxtecan. ( Xagena2024 )
Yu HA et al, Ann Oncol 2024; 35: 437-447
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