L'ipertensione arteriosa polmonare è una malattia mortale che colpisce più donne che uomini.
Le ragioni per la preponderanza femminile non sono chiare e non esistono dati disponibili per gli uomini con ipertensione arteriosa polmonare.
I dati del REVEAL Registry ( Registry to Evaluate Early and Long-term PAH Disease Management ) sono stati analizzati per esplorare le differenze di sesso tra i pazienti con ipertensione arteriosa polmonare in merito alla sopravvivenza a 2 anni dall’arruolamento e alla sopravvivenza a 5 anni dal momento della diagnosi.
Sono state incluse 2.318 donne e 651 uomini.
Più donne avevano ipertensione arteriosa polmonare associata a malattia del tessuto connettivo ( P minore di 0.001 ) e più uomini soffrivano di ipertensione porto-polmonare ( P minore di 0.001 ) e ipertensione arteriosa polmonare associata a infezione da virus HIV ( P minore di 0.001 ).
Più donne presentavano ipertensione arteriosa polmonare associata a malattia del cuore congenita ( P=0.017 ), malattie della tiroide ( P minore di 0.001 ) e depressione riportata ( P minore o uguale a 0.001 ).
Al momento della diagnosi, gli uomini avevano una più alta pressione arteriosa polmonare media ( 53 vs 51 mmHg, P=0.013 ) e pressione atriale destra media ( 10 vs 9 mmHg, P=0.031 ).
Le donne avevano stime di sopravvivenza migliori a 2 anni dalla iscrizione e a 5 anni dalla diagnosi.
La stratificazione per età ha mostrato che la sopravvivenza dall’iscrizione è risultata simile tra uomini e donne di età inferiore a 60 anni al momento dell'arruolamento, mentre gli uomini di età maggiore o uguale a 60 anni hanno presentato tassi di sopravvivenza più bassi rispetto alle donne di età maggiore o uguale a 60 anni.
In conclusione, i risultati sottolineano analogie e differenze tra uomini e donne affetti da ipertensione arteriosa polmonare che sollevano questioni per indagini future per quanto riguarda il ruolo degli ormoni e del genere sessuale nella causalità e nella sopravvivenza nell’ipertensione arteriosa polmonare. ( Xagena2012 )
Shapiro S et al, Chest 2012; 141: 363-373
Pneumo2012