Nello studio DULCIS ( D-dimer and ULtrasonography in Combination Italian Study ), la misurazione seriale del D-dimero in combinazione con la valutazione della trombosi residua ( nei pazienti con trombosi venosa profonda [ DVT ] ) ha identificato pazienti che hanno
interrotto in sicurezza la terapia anticoagulante dopo tromboembolismo venoso [ VTE ] non-provocato.
In questa analisi di sottogruppo, il valore di test sul D-dimero è stato valutato in pazienti con embolia polmonare isolata ( PE ), rispetto a pazienti con trombosi venosa profonda, con o senza embolia polmonare ( DVT/PE ).
I dati di DULCIS sono stati rianalizzati in relazione a questo obiettivo.
Il 26.8% dei pazienti di DULCIS presentava embolia polmonare isolata come evento indice; questo evento era più prevalente nelle femmine ( 34.1% ) che nei maschi ( 21.1%; P minore di 0.0001 ).
Il tasso di D-dimero positivo era simile nell’embolia isolata e nei soggetti DVT/EP.
Il tasso di recidiva non era differente nei pazienti con embolia polmonare isolata o DVT/PE ( 4.8% ppy vs 3.8% ppy; non-significativo ) che hanno interrotto la terapia anticoagulante per il D-dimero negativo, ma è risultato decisamente alto ( 11.2% ppy; P minore di 0.0001 ) nei pazienti con embolia polmonare isolata che sono rimasti senza anticoagulazione nonostante D-dimero positivo.
Le recidive sono state più frequentemente nuove embolie polmonari isolate nei pazienti con embolia polmonare isolata rispetto ai pazienti con DVT/PE ( 6, 46.2%, su 13 rispetto a 2, 7.4%, su 27; P=0.0085 ).
La valutazione seriale di D-dimero può fornire informazioni sul rischio di tromboembolia venosa ricorrente e contribuire a determinare la durata della terapia anticoagulante nei pazienti con embolia polmonare isolata. ( Xagena2016 )
Palareti G et al, Eur Resp J 2016; 47: 1429-1435
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