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Efficacia e sicurezza degli inibitori del checkpoint immunitario nel carcinoma al polmone non-a-piccole cellule EGFR-mutato avanzato con progressione con inibitori della tirosin-chinasi di EGFR


I benefici clinici dei trattamenti basati sugli inibitori del checkpoint immunitario ( ICI ) nel trattamento di pazienti con tumore polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) avanzato con mutazione in EGFR che hanno progredito con gli inibitori della tirosina-chinasi ( TKI ) di EGFR, rimangono controversi.

È stata rivista la letteratura per indagare in modo completo gli esiti clinici individuali e comparativi di varie strategie di trattamento basate sugli inibitori del checkpoint immunitario in questa popolazione.

E' stata compiuta una revisione sistematica e una meta-analisi. Gli studi considerati idonei erano studi clinici di fase 1, 2 o 3 pubblicati e non-pubblicati che avevano arruolato partecipanti con tumore polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata con mutazione di EGFR confermato istologicamente o citologicamente che avevano progredito dopo almeno un trattamento con inibitori della tirosin-chinasi di EGFR, e che hanno valutato strategie di trattamento basate su inibitori del checkpoint immunitario su almeno uno degli esiti clinici di interesse.

L'esito primario analizzato era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ).

Sono stati inclusi 17 studi a braccio singolo e 15 studi randomizzati controllati, che hanno coinvolto 2.886 partecipanti e 7 strategie di trattamento basate su inibitori del checkpoint immunitario ( monoterapia con inibitori del checkpoint immunitario, inibitori del checkpoint immunitario più chemioterapia [ ICI-chemio ], inibitori del checkpoint immunitario più antiangiogenesi [ ICI-antiangio ], inibitori del checkpoint immunitario più antiangiogenesi più chemioterapia [ ICI-antiangio-chemio ], doppi inibitori del checkpoint immunitario [ ICI-ICI ], doppi inibitori del checkpoint immunitario più chemioterapia [ ICI-ICI-chemio ] e inibitori del checkpoint immunitario più inibitori della tirosina-chinasi di EGFR [ ICI-TKI ] ).

Tre di queste strategie, monoterapia inibitori del checkpoint immunitario, ICI-antiangiogenesi-chemioterapia e ICI-chemioterapia, avevano dati sufficienti negli studi inclusi per eseguire una meta-analisi a coppie.

La meta-analisi a coppie ha mostrato che, rispetto alla chemioterapia, la monoterapia con inibitori del checkpoint immunitario ha portato a una più breve sopravvivenza libera da progressione ( hazard ratio HR 1.73, I2=0% ), mentre ICI-antiangiogenesi-chemioterapia ( HR 0.54, I2=0% ) e ICI-chemioterapia ( HR 0.77, I2=0% ) hanno prolungato la sopravvivenza libera da progressione.

La meta-analisi di rete ha mostrato che ICI-antiangiogenesi-chemioterapia ha prodotto i migliori risultati di sopravvivenza libera da progressione, con benefici sostanziali rispetto a ICI-chemioterapia ( HR 0.71 ), inibitori del checkpoint immunitario in monoterapia ( HR 0.30 ) e strategie di trattamento non inibitori del checkpoint immunitario tra cui antiangiogenesi-chemioterapia ( HR 0.76 ) e chemioterapia da sola ( HR 0.54 ).

La combinazione ICI-antiangiogenesi-chemioterapia è risultata associata a rischi più elevati di eventi avversi sia di qualsiasi grado che di grado 3 o superiore rispetto a ICI-chemioterapia e chemioterapia nella meta-analisi di rete.

Per gli individui con tumore al polmone non-a-piccole cellule avanzato con mutazione EGFR che hanno progredito con inibitori della tirosinchinasi di EGFR, la chemioterapia antiangiogenica associata a inibitori del checkpoint immunitario è stata identificata come l'opzione di trattamento ottimale. La tossicità di questo trattamento è risultata accettabile, ma necessita di particolare attenzione.

La chemioterapia con inibitori del checkpoint immunitario ha mostrato un'efficacia notevolmente maggiore rispetto alla chemioterapia standard.

Questi risultati hanno chiarito i ruoli delle strategie di trattamento basate sugli inibitori del checkpoint immunitario in questa popolazione refrattaria difficile da trattare, integrando potenzialmente le recenti linee guida. ( Xagena2024 )

Zhao Y et al, Lancet Oncology 2024; 25: 1347-1356

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