Anche dopo la resezione curativa, una frazione significativa di pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule ( NSCLC ) di stadio I muoiono soprattutto a causa di ricaduta sistemica.
Uno studio si è posto l’obiettivo di indagare i fattori di rischio sia per la ricorrenza sia per la ridotta sopravvivenza nei pazienti con malattia tumorale in stadio I.
Sono stati analizzati in modo retrospettivo 467 pazienti consecutivi di un singolo Centro, sottoposti a resezione completa del tumore del polmone non-a-piccole cellule di stadio I.
Sono stati esclusi i pazienti con tumori polmonari multipli o tumori di altri organi, e quelli che erano stati sottoposti a terapie preoperatorie.
E’ stata analizzata la correlazione tra i fattori clinico-patologici ed esiti chirurgici, compresa la sopravvivenza libera da malattia e la sopravvivenza globale.
I tassi di sopravvivenza libera a 5 anni e di sopravvivenza globale della popolazione totale dello studio sono stati, rispettivamente, pari a 91.4% e 92.8%.
Dalla analisi multivariata è emerso che alti livelli sierici di CEA [ antigene carcinoembrionale ] ( superiori a 5.0 ng/ml ) e il tumore in stadio IB erano fattori indipendenti per la ricorrenza, mentre l'età più avanzata ( superiore a 70 anni ), gli elevati livelli sierici di CEA e lo stadio IB erano fattori indipendenti per la ridotta sopravvivenza.
I rischi di recidiva e di mortalità nei pazienti sia con alti livelli sierici di CEA sia con stadio IB erano 10.3 e 5.2 volte superiori a quelli osservati, rispettivamente. nei pazienti sia con normali livelli sierici di CEA sia di stadio IA.
In conclusione, gli alti livelli sierici di CEA sia di stadio IB erano fattori indipendenti sia per la ricorrenza sia per la ridotta sopravvivenza nei pazienti affetti da carcinoma del polmone non-a-piccole cellule di stadio I. ( Xagena2013 )
Kozu Y et al, Eur J Cardiothorac Surg 2013; Epub ahead of print
Pneumo2013 Onco2013