Net trattamento della broncopenumopatia cronica ostruttiva ( BPCO) sono state sperimentate diverse terapie farmacologiche .
L’Acetilcisteina ( NAC; Fluimucil ), un antiossidante, ha mostrato di ridurre la frequenza delle esacerbazioni. Infatti la NAC, precursore del glutatione endogeno, protegge i tessuti polmonari contro il danno dei radicali liberi. Le linee guida GOLD raccomandano di assumere questo farmaco per lunghi periodi.
L’Acetilcisteina , assunta in compresse effervescenti da 600 mg/die per 1 anno, hanno ridotto la formazione di perossido di idrogeno nelle vie aeree dei pazienti con BPCO:
Infatti i pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva producono , come reazione allo stress ossidativo, perossido di idrogeno e prodotti di perossidazione lipidica. ( Kasielski M & Novak D , Respir Med 2001; 95: 448-456).
Controverso è invece l’impiego dei mucolitici non ad azione antiossidante , come l’Ambroxolo ( Fluibron, Mucosolvan) , che non dovrebbero essere somministrati.
L’uso degli antitosse è invece bandito per il fatto che la tosse nella BPCO svolge un ruolo protettivo.
Il vaccino anti-influenzale può invece ridurre la gravità della malattia, soprattutto nei pazienti anziani, limitando anche la morte. La vaccinazione anti-influenzale dovrebbe essere eseguita una sola volta all’anno ( autunno) o due volte ( autunno, inverno).
L’impiego degli antibiotici è risultato inefficace nella BPCO stabilizzata. L’indicazione all’uso degli antibiotici rimane invece per le esacerbazioni acute della BPCO.
Nel caso di soggetti con enfisema e deficienza di alfa-1 antitripsina è d’obbligo la somministrazione dell’alfa-1 antitripsina. Invece nei pazienti con BPCO e senza questa deficienza, la somministrazione di alfa-1 antitripsina non dovrebbe essere eseguita.
Ad oggi non ci sono evidenze atte a dimostrare un ruolo terapeutico del Nedocromil ( Tilade), dei farmaci che agiscono sui leucotrieni e deglii immunoregolatori. ( Xagena2001 )