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Radioimmunoterapia personalizzata selettiva per il carcinoma al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato: studio SPRINT


La terapia standard per il tumore polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato ( LA-NSCLC ) è la chemioradioterapia concomitante seguita da Durvalumab ( Imfinzi ) nel setting adiuvante.

Per i pazienti affetti da cancro al polmone non-a-piccole cellule localmente avanzato selezionati tramite biomarcatore, si è ipotizzato che Pembrolizumab ( Keytruda )sequenziale e radioterapia adattata al rischio, senza chemioterapia, sarebbero ben tollerati ed efficaci.

Erano eleggibili per questo studio i pazienti con tumore polmonare non-a-piccole in stadio III o tumore polmonare non-a-piccole in stadio II non-resecabile e un ECOG PS ( performance status ) pari a 0-1.

I pazienti con un punteggio di proporzione tumorale ( TPS ) PD-L1 superiore o uguale al 50% hanno ricevuto tre cicli di induzione di Pembrolizumab ( 200 mg una volta ogni 21 giorni ), seguiti da un ciclo di 20 frazioni di radioterapia toracica adattata al rischio ( 55 Gy somministrati ai tumori o ai linfonodi con volume metabolico superiore a 20 cc, 48 Gy erogati a lesioni più piccole ), seguito da consolidamento con Pembrolizumab per completare un ciclo di trattamento di 1 anno.

L'endpoint primario dello studio era la sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) a 1 anno. Gli endpoint secondari includevano i tassi di risposta ( ORR ) dopo l'induzione di Pembrolizumab, la sopravvivenza globale ( OS ) e gli eventi avversi.

Sono stati arruolati 25 pazienti con un TPS PD-L1 superiore o uguale al 50%. L’età media era di 71 anni, la maggior parte dei pazienti ( 88% ) aveva una malattia in stadio IIIA o IIIB e TPS PD-L1 mediano era del 75%.

In tutto 2 pazienti hanno sviluppato progressione della malattia durante l’induzione con Pembrolizumab e due pazienti hanno interrotto Pembrolizumab dopo un’infusione a causa di eventi avversi immunocorrelati.

Utilizzando i criteri RECIST, 12 pazienti ( 48% ) hanno mostrato una risposta parziale o completa dopo l’induzione con Pembrolizumab. 24 pazienti ( 96% ) hanno ricevuto radioterapia toracica definitiva.

Il tasso di sopravvivenza libera da progressione a 1 anno è stato del 76%, soddisfacendo l’obiettivo di efficacia. I tassi di sopravvivenza globale a uno e due anni sono stati rispettivamente del 92% e del 76%.

Gli eventi avversi di grado 3 più comuni sono stati colite ( n=2, 8% ) ed esofagite ( n=2, 8% ) e non si sono verificati eventi avversi correlati al trattamento di grado superiore.

Pembrolizumab e la radioterapia adattata al rischio, senza chemioterapia, rappresentano un approccio terapeutico promettente per i pazienti affetti da tumore polmonare non-a-piccole cellule localmente avanzato con un valore TPS PD-L1 superiore o uguale al 50%. ( Xagena2024 )

Ohri N et al, J Clin Oncol 2024; 42: 562-570

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