I risultati dello studio di fase III ZONDA, presentati al Congresso Internazionale 2017 della Società Toracica Americana ( ATS ), hanno mostrato che l’aggiunta di Benralizumab al trattamento standard permetteva ai pazienti dipendenti dai corticosteroidi orali di ridurli in modo significativo o di sospenderli, pur mantenendo il controllo dell’asma.
I risultati dettagliati riguardanti lo studio ZONDA sono stati pubblicati sul New England Journal of Medicine ( NEJM ).
Lo studio ha raggiunto il suo endpoint primario sull’efficacia, dimostrando una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante nell’uso dei corticosteroidi orali per il mantenimento giornaliero con un regime posologico di due Benralizumab rispetto al placebo.
I pazienti trattati con Benralizumab hanno mostrato una probabilità quattro volte superiore di ridurre la loro dose di corticosteroidi orali rispetto al gruppo trattato con placebo.
La riduzione mediana della dose di corticosteroidi orali è stata del 75% per i pazienti trattati con Benralizumab e del 25% per quelli trattati con placebo.
ZONDA ha fornito risultati significativi per gli endpoint secondari. Livelli di riduzione dei corticosteroidi orali nel regime posologico di 8 settimane: il 66% dei pazienti trattati con Benralizumab ha ridotto le dosi di corticosteroidi orali del 50% o più, rispetto al 37% di quelli trattati con placebo; il 37% dei pazienti trattati con Benralizumab ha ridotto le dosi di corticosteroidi orali del 90% o più, rispetto al 12% di quelli trattati con placebo; il 52% dei pazienti trattati con Benralizumab dichiarati idonei a interrompere i corticosteroidi orali come da protocollo dello studio è stato in grado di sospenderli completamente, rispetto al 19% di quelli trattati con placebo.
Le analisi della prevenzione o della riduzione di crisi asmatiche acute nei pazienti trattati con Benralizumab nel regime posologico di 8 settimane hanno dimostrato: una riduzione del 70% nel tasso di esacerbazioni complessive annuali rispetto ai pazienti trattati con placebo; una riduzione del 93% nel tasso di esacerbazioni che richiedono l’accesso al Pronto soccorso o l’ospedalizzazione rispetto ai pazienti trattati con placebo.
Lo studio ZONDA ha valutato l’effetto di 30 mg di Benralizumab somministrati per via sottocutanea seguendo un regime posologico di 8 o 4 settimane per 28 settimane in pazienti adulti con asma eosinofila grave e non-controllata che ricevevano una dose alta di corticosteroidi inalatori ( ICS ) / beta2 agonisti a lunga durata d’azione ( LABA ) e corticosteroidi orali con o senza ulteriori controllori asmatici.
Benralizumab è risultato ben tollerato, con un profilo di effetti collaterali complessivo simile a quello per il placebo e a quello osservato nel precedente studio di fase III.
I più comuni effetti collaterali ( maggiori o uguali a 10% ) nei pazienti trattati con Benralizumab nello studio ZONDA sono stati nasofaringite, peggioramento dell’asma e bronchite.
Benralizumab è un anticorpo monoclonale anti-eosinofilo che induce un esaurimento diretto e quasi completo degli eosinofili tramite citotossicità cellulare mediata da anticorpi ( ADCC ).
La riduzione degli eosinofili è rapida, con un inizio dell'azione entro 24 ore come confermato nei primi studi di fase I/II.
Negli studi di fase III SIROCCO e CALIMA, Benralizumab ha dimostrato una riduzione significativa delle esacerbazioni e ha migliorato la funzione polmonare e i sintomi dell’asma nei pazienti con asma eosinofila grave non-controllata.
Gli eosinofili sono cellule biologiche effettrici che innescano infiammazione e iperreattività delle vie aeree nel 50% circa dei pazienti affetti da asma, comportando quindi frequenti esacerbazioni, disturbi della funzionalità polmonare e sintomi dell'asma. ( Xagena2017 )
Fonte: AstraZeneca, 2017
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